Missione di Daloa

Situazione generale

La Costa d’Avorio è un paese dell’Africa subsahariana, localizzata nella parte occidentale del continente. Il paese ha la forma di un grande quadrilatero, la frontiera sud è costituita dal Golfo di Guinea nell’Oceano Atlantico, di cui la Costa d’Avorio possiede 515 km di linea di costa. Confina con altre cinque nazioni africane sui restanti tre lati: la Liberia, la Guinea, il Burkina Faso e il Ghana. La superficie totale della Costa d’Avorio è di 322.460 km². Approssimativamente le dimensioni sono paragonabili a quelle dell’Italia e della Slovenia messe assieme.

La Costa d’Avorio può essere generalmente descritta come un grande altopiano che si eleva gradualmente dal livello del mare, nel sud del paese, fino a raggiungere quasi 500 m d’altezza nelle regioni settentrionali. La regione sud-est è caratterizzata da lagune costiere. La regione meridionale è coperta da una densa foresta tropicale umida. Il centro del paese si snoda da est a ovest come una zona di transizione tra le foreste costiere e la savana dell’interno. Il Nord è un territorio prevalentemente pianeggiante caratterizzato da pianure ondulate, con basse montagne a nord-ovest.

map00058

Dopo essere stata il pilastro del sistema di potere della Francia in Africa occidentale anche dopo la fine del colonialismo, la Costa d’Avorio si è trasformata in un’area di crisi, con effetti che si estendono oltre i suoi confini. Le ragioni della crisi riguardano le forme e i contenuti di una difficile transizione, che mette in gioco i diritti politici, l’integrazione fra le diverse componenti etniche, culturali e produttive della società e persino l’identità nazionale. L’introduzione del concetto di ivoirité ha avuto infatti un peso rilevante per il precipitare della situazione.

Il contesto politico

Félix Houphouët-Boigny

Félix Houphouët-Boigny

A partire dall’indipendenza, conquistata nel 1960, la storia della Costa d’Avorio si è intrecciata con quella personale di Félix Houphouët-Boigny, che ha retto le sorti del paese fino alla sua morte, avvenuta nel 1993. Negli anni Novanta fu avviata la transizione dal partito unico al multipartitismo in una situazione di crisi sociale ed economica che trasformò rapidamente quello che era considerato un modello di stabilità politica per l’intera regione, in un paese in preda alla guerra civile. Le riforme vennero in particolar modo osteggiate da quei dirigenti che erano espressione degli interessi agrari e referenti degli investitori stranieri.

Nel 1993, morto Houphouët-Boigny, divenne presidente Henri Konan Bédié, capo dell’Assemblea nazionale, sulla base di quanto previsto dalla Costituzione e con il sostegno determinante della Francia. Bédié si fece portavoce del concetto di ivoirité ed escluse dalla vita politica, segregandoli anche costituzionalmente, tutti i residenti provenienti od originari di altri paesi africani, che rappresentavano circa un terzo dell’intera popolazione. Fu messo così a repentaglio il delicato equilibrio di una società composita, ma tradizionalmente capace di integrare i flussi di lavoratori stranieri.

photo-laurent-gbagbo

Laurent K. Gbagbo

Bédié fu poi esautorato nel 1999 dal colpo di stato del generale Robert Guei che, a sua volta, non riconobbe i risultati delle elezioni del 2000, vinte dal candidato del Front populaire ivoirien (Fpi) Laurent K. Gbagbo. A seguito di violenti disordini, Guei fuggì nell’ottobre del 2000 lasciando la presidenza a Gbagbo. La situazione precipitò nel 2002 quando, dopo un altro colpo di stato, il nord del paese venne di fatto occupato dalle forze anti-governative vicine a Guei, che fu però ucciso in circostanze mai chiarite.

A seguito degli sforzi di mediazione intrapresi dalla Francia, dal Burkina Faso e dalle Nazioni Unite, nell’ottobre del 2002 fu raggiunto un cessate il fuoco con la creazione di una fascia di interposizione tra il nord e il sud del paese, che venne monitorata dalle truppe francesi. I sospetti di Gbagbo circa un possibile sostegno dell’ex madrepatria ai ribelli favorì un più ampio coinvolgimento internazionale che nel 2003 ha portato alla missione della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Ecowas), passata poi sotto mandato delle Nazioni Unite dal 2004. L’accordo siglato a Ouagadougou il 4 marzo 2007, che prevedeva la smobilitazione delle diverse fazioni armate e la riunificazione del paese sotto un nuovo governo di transizione, è stato solo parzialmente applicato.

Alassane Dramane Ouattara

Alassane Dramane Ouattara

L’indizione il 31 ottobre 2010 di nuove elezioni presidenziali (rinviate per ben cinque anni) ha portato al riacutizzarsi della crisi: dopo che la Commissione elettorale indipendente ha dichiarato vincitore al secondo turno Alassane Dramane Ouattara, leader del Rassemblement démocratique des républicains (Rdr), il Consiglio costituzionale, forse subendo pressioni dall’alto, ha annullato il voto in alcuni distretti del nord e ha ‘incoronato’ vincitore il presidente uscente Gbagbo.

Dopo cinque mesi di guerra civile, la reazione della comunità internazionale, e in particolare l’intervento militare francese a sostegno del riconoscimento della vittoria elettorale di Alassane Ouattara, hanno portato nel maggio 2011 al suo definitivo insediamento alla guida del paese.

Il contesto socio sanitario

Il paese conta circa 20 milioni di abitanti, appartenenti a più di 60 diverse etnie. Inoltre, circa il 20% della popolazione arriva dai vicini paesi come Liberia, Burkina Faso, Mali e Guinea.

Forte è la presenza di giovani, basti pensare che oltre la metà degli abitanti ha meno di 18 anni.

onlus_costa_d-avorio2Le recenti guerre civili, ma anche la sempre presente corruzione interna e le ripercussioni della crisi economica mondiale, hanno portato la Costa d’Avorio ad occupare il 166° posto nella classifica dei paesi per Indice di Sviluppo Umano (su un totale di 177).

A Daloa, come nel resto del paese, purtroppo i servizi sanitari sono carenti sul piano della strumentazione, delle risorse umane ed economiche, motivo per cui è difficile garantire un pronto intervento efficace.

Le prestazioni ospedaliere sono a pagamento con presa a carico totale del malato e per molte famiglie rimane comunque un servizio inaccessibile. Questi i motivi per cui, in alcuni casi, il malato viene riportato a casa dagli stessi parenti per essere curato con la medicina tradizionale.

Purtroppo nei servizi pubblici anche l’igiene non è adeguatamente garantita.

La realtà dei Centri Privati è sicuramente migliore rispetto agli ospedali pubblici.

onlus_costa_d-avorio4Le malattie più frequenti sono malaria, piaghe fandegemiche e Ulcera di Buruli, malattie della pelle, parassitosi intestinali, infezioni batteriche, disturbi respiratori, febbre tifoide, malnutrizione per non parlare poi di tubercolosi, sifilide, epatite ed HIV che dilagano in tutto il paese.

Le cause di queste malattie sono molteplici, a partire dalla scarsa igiene del contesto nel quale in media vivono le famiglie. Basti pensare al fatto che non in tutte le zone della città è garantito il sistema fognario né tanto meno una discarica dei rifiuti. La spazzatura viene bruciata ai bordi delle strade oppure, durante la stagione delle piogge, trasportata lungo le vie della città attraverso rigagnoli d’acqua che diventano luogo di gioco per i bambini. La verdura viene normalmente annaffiata con l’acqua delle latrine e prima di essere mangiata difficilmente viene disinfettata.

Certamente la causa di questa situazione è la mancanza di mezzi finanziari per avviare progetti rivolti alla tutela sanitaria, ma l’ignoranza in cui versa una grande fetta della popolazione sicuramente non è d’aiuto.

La realtà dei villaggi è ancor più difficile perché i centri sanitari (la maggior parte costruiti con finanziamenti di organizzazioni straniere) sono pochi, completamente privi di strumentazione e di medicine.

La difficoltà di raggiungere i servizi sanitari della città, per i villaggi o gli accampamenti situati all’interno delle piantagioni, è tale da costringere a volte le persone a desistere e quindi a non avere le cure necessarie, rischiando a volte la vita stessa.

Basti pensare alle persone gravemente ammalate che per raggiungere l’ospedale dovrebbero essere trasportate per chilometri in bicicletta prima di arrivare ad una strada asfaltata e poter poi prendere un taxi o altri mezzi di trasporto .

Nella Missione di Daloa le Suore Benedettine della Provvidenza svolgono le loro attività nel dispensario, nella pastorale parrocchiale e carceraria, nelle scuole di alfabetizzazione.

Il Dispensario Cattolico “Notre Dame de la Providence”

onlus_costa_d-avorio3La Missione di Daloa è stata fondata nel 1997 con lo scopo di aprire un dispensario che potesse dar la possibilità alla popolazione di un servizio sanitario accessibile a tutti.

Conformi al Carisma ed alla Spiritualità del proprio Ordine le Suore Benedettine della Providenza sono aperte ad ogni tipo di necessità della Persona, confidando nella Provvidenza Divina e nell’aiuto di persone di buona volontà.

Le Suore hanno iniziato a lavorare in un dispensario provvisorio che si è rivelato subito insufficiente ed inadeguato sia per l’attività che vi si svolgeva che per il numero elevato di malati.

L’attuale Dispensario Cattolico Nostra Signora della Provvidenza, situato a Daloa, è stato aperto al pubblico il 1° Ottobre 2001.

dispensario_daloa1Questa nuova struttura subentra e sostituisce il vecchio dispensario delle Suore Benedettine che nel frattempo era diventato troppo piccolo per accogliere il crescente numero di malati. L’obiettivo che si è voluto raggiungere con la costruzione di questa struttura, in un quartiere in piena espansione, è quello di facilitare l’accesso alle cure mediche per le persone dei quartieri, dei villaggi e degli accampamenti vicini.

Il Dispensario Cattolico è aperto a tutti, uomini, donne, bambini, di tutte le nazionalità, religioni ed etnie.

Il dispensario è diretto dalla Comunità delle Suore Benedettine della Provvidenza con l’aiuto di personale locale.

Il centro sanitario dispone dei seguenti servizi:

  • Servizio di protezione materno- infantile o PMI (visite prenatali, vaccinazioni e servizio nutrizionale)
  • Maternità
  • Consultazioni Infermieristiche (di cui il 90% sono bambini)
  • Consultazioni Mediche
  • Laboratorio Analisi (Parassitologia, Immunologia, Sierologia, Microbiologia, etc. )
  • Farmacia Interna
  • Servizio di Kinesiterapia
  • Sala operatoria e degenza
  • Depistage HIV

Le attività e le prestazioni proposte sono:

  • Educazione sanitaria
  • Prevenzione e depistage AIDS
  • Cure mediche e infermieristiche
  • Diagnostica (laboratorio, ecografia, ECG)
  • Trasporto di malati che necessitano di ospedalizzazione (con propri mezzi)
  • Visite e cure mediche domiciliari per i malati indigenti e distribuzione di cibo, medicine e indumenti ai prigionieri e persone bisognose

In questi ultimi anni abbiamo voluto rispondere ad altre esigenze: kinesiterapia, chirurgia generale e maternità.

In questa regione della Costa d’Avorio gli incidenti stradali sono all’ordine del giorno con gravi traumi. Inoltre sono frequenti i postumi della Polio e Meningite con menomazioni infantili (i bambini non vengono adeguatamente vaccinati per ignoranza o credenze varie dei genitori). Un altro problema molto frequente è l’ipertensione arteriosa e le malattie dismetaboliche come il diabete e la dislipidemia che causano un gran numero di disabili tra la popolazione.

A Daloa per poter accedere ad un servizio di qualità bisogna andare in capitale “Abidjan” che dista circa a 600 km. o accontentarsi di stregoni locali.

Una piccola area del Centro Sanitario è stata ristrutturata per allestire una sala operatoria con 9 posti letto disponibili, suddivisi tra chirurgia generale, traumatologia e ginecologia. Il responsabile è il Dott. Dje’Bi che lavora come chirurgo all’ospedale di Daloa. L’idea di realizzare una sala operatoria è stata suggerita dalla richiesta sempre più crescente della popolazione di Lobia e villaggi adiacenti, nonché da un’inadeguata risposta dei servizi sanitari locali. Daloa conta un ospedale con un servizio di Chirurgia Generale poco funzionante, a pagamento quindi inaccessibile per quella fascia della popolazione che è sotto la soglia di povertà.

Scuola di alfabetizzazione

onlus_costa_d-avorio5Nel 2007 sono stati aperti tre centri:

1) Alfabetizzazione presso il Dispensario;
2) Alfabetizzazione presso il mercato;
3) Alfabetizzazione presso i villaggi.

Adotta ora!

Sono in atto le adozioni a distanza per migliorare la qualità di vita dei bambini.

Pastorale carceraria

wbr1vihuto_261924857_879172La situazione dei carcerati è disumana. Sono quasi tutti immigrati del Burkina Faso. Si è lavorato per sensibilizzare gli ambienti cattolici al problema, perché, attraverso la collaborazione di tutte le parrocchie di Daloa, si possa portare avanti un intervento più adeguato riguardante cure mediche, alimentazione, vestiario, ecc..