La Costa d’Avorio è un paese dell’Africa subsahariana, localizzata nella parte occidentale del continente. Il paese ha la forma di un grande quadrilatero, la frontiera sud è costituita dal Golfo di Guinea nell’Oceano Atlantico, di cui la Costa d’Avorio possiede 515 km di linea di costa. Confina con altre cinque nazioni africane sui restanti tre lati: la Liberia, la Guinea, il Burkina Faso e il Ghana. La superficie totale della Costa d’Avorio è di 322.460 km². Approssimativamente le dimensioni sono paragonabili a quelle dell’Italia e della Slovenia messe assieme.
La Costa d’Avorio può essere generalmente descritta come un grande altopiano che si eleva gradualmente dal livello del mare, nel sud del paese, fino a raggiungere quasi 500 m d’altezza nelle regioni settentrionali. La regione sud-est è caratterizzata da lagune costiere. La regione meridionale è coperta da una densa foresta tropicale umida. Il centro del paese si snoda da est a ovest come una zona di transizione tra le foreste costiere e la savana dell’interno. Il Nord è un territorio prevalentemente pianeggiante caratterizzato da pianure ondulate, con basse montagne a nord-ovest.

Dopo essere stata il pilastro del sistema di potere della Francia in Africa occidentale anche dopo la fine del colonialismo, la Costa d’Avorio si è trasformata in un’area di crisi, con effetti che si estendono oltre i suoi confini. Le ragioni della crisi riguardano le forme e i contenuti di una difficile transizione, che mette in gioco i diritti politici, l’integrazione fra le diverse componenti etniche, culturali e produttive della società e persino l’identità nazionale. L’introduzione del concetto di ivoirité ha avuto infatti un peso rilevante per il precipitare della situazione.





Le recenti guerre civili, ma anche la sempre presente corruzione interna e le ripercussioni della crisi economica mondiale, hanno portato la Costa d’Avorio ad occupare il 166° posto nella classifica dei paesi per Indice di Sviluppo Umano (su un totale di 177).
Le malattie più frequenti sono malaria, piaghe fandegemiche e Ulcera di Buruli, malattie della pelle, parassitosi intestinali, infezioni batteriche, disturbi respiratori, febbre tifoide, malnutrizione per non parlare poi di tubercolosi, sifilide, epatite ed HIV che dilagano in tutto il paese.
La Missione di Daloa è stata fondata nel 1997 con lo scopo di aprire un dispensario che potesse dar la possibilità alla popolazione di un servizio sanitario accessibile a tutti.
Questa nuova struttura subentra e sostituisce il vecchio dispensario delle Suore Benedettine che nel frattempo era diventato troppo piccolo per accogliere il crescente numero di malati. L’obiettivo che si è voluto raggiungere con la costruzione di questa struttura, in un quartiere in piena espansione, è quello di facilitare l’accesso alle cure mediche per le persone dei quartieri, dei villaggi e degli accampamenti vicini.

























Nel 2007 sono stati aperti tre centri:





































La situazione dei carcerati è disumana. Sono quasi tutti immigrati del Burkina Faso. Si è lavorato per sensibilizzare gli ambienti cattolici al problema, perché, attraverso la collaborazione di tutte le parrocchie di Daloa, si possa portare avanti un intervento più adeguato riguardante cure mediche, alimentazione, vestiario, ecc..






